Le cattive traduzioni sono spesso incomprensibili, provocano imbarazzo e generano perdita di business.
Ogni attività commerciale ha la necessità di tradurre il proprio sito web, poiché questo significa tradurre il proprio #business, i propri valori e la propria storia.
Tradurre correttamente un sito web significa avere contatti con un bacino di potenziali clienti più ampio e una campagna di #marketing efficace ma, per essere più competitivi nel mercato globale, è necessario considerare la localizzazione, ovvero adattare i contenuti in base al contesto culturale del Paese target.
Localizzare significa fornire contenuti diversi anche per Paesi che hanno in comune la stessa lingua ufficiale ma che hanno culture, dialetti e modi di dire diversi, per esempio tra Regno Unito, Australia e Nord America (Canada e Stati Uniti).
Riferirsi alla cultura specifica di un Paese è fondamentale per evitare messaggi non chiari e talvolta privi di senso. Il testo dovrà quindi essere creato appositamente per quel mercato.
Gli utenti sono molto più propensi ad acquistare prodotti da un’azienda che comunica correttamente nella loro #lingua madre, soprattutto nel caso della lingua #inglese, lingua veicolare nella maggior parte dei contesti comunicativi, dove è estremamente facile imbattersi in testi storpiati, tradotti letteralmente in modo improvvisato.
Spesso mi capita di dover leggere il testo di un sito in lingua originale (#italiano) per comprendere ciò che è stato tradotto in modo non chiaro o incomprensibile in lingua inglese.
I traduttori devono tradurre verso la loro lingua madre, solo un madrelingua è in grado di tradurre espressioni e capirne l’equivalente contesto d’uso; un conto è parlare e farsi capire in una lingua straniera, un altro è tradurla in forma scritta.
Le traduzioni svolte in economia, l’approssimazione linguistica, la mancata conoscenza delle tecniche di #traduzione, spesso risulteranno di bassa qualità e quindi non saranno in grado di trasmettere i contenuti della lingua originale.
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